Sappiamo che la legge è spirituale; ma io non sono spirituale, venduto come schiavo al peccato. Non capisco cosa faccio. Perché ciò che voglio fare non lo faccio, ma ciò che odio lo faccio. E se faccio ciò che non voglio fare, sono d’accordo che la legge è buona. Così com’è, non sono più io a farlo, ma è il peccato che vive in me. So infatti che il bene stesso non abita in me, cioè nella mia natura peccaminosa. Perché ho il desiderio di fare ciò che è buono, ma non riesco a metterlo in pratica. Perché non faccio il bene che voglio fare, ma il male che non voglio fare: questo continuo a fare. Ora, se faccio ciò che non voglio fare, non sono più io a farlo, ma è il peccato che vive in me a farlo.